Differenze tra le versioni di "SAML-Subject-ID-Attribute"

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* ePPN è stato utilizzato nei casi di identificazione cross-platform ma soffre del problema della riassegnabilità e della non opacità (permette di risalire all'identità dell'utente). Al suo posto può essere usato '''<nowiki>urn:oasis:names:tc:SAML:attribute:subject-id</nowiki>'''
 
* ePPN è stato utilizzato nei casi di identificazione cross-platform ma soffre del problema della riassegnabilità e della non opacità (permette di risalire all'identità dell'utente). Al suo posto può essere usato '''<nowiki>urn:oasis:names:tc:SAML:attribute:subject-id</nowiki>'''
  
* SAML Persistent NameID viene composto come terna che include il valore di EntityID dell'IdP e questo ha portato a notevoli workload nella migrazione di tali identificatori nei casi in cui l'IdP aggiorna l'entityID e vuole mantenere gli identificatori esistenti. Al suo posto può essere usato '''<nowiki>urn:oasis:names:tc:SAML:attribute:subject-id</nowiki>'''
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* SAML Persistent NameID viene composto come terna che include il valore di EntityID dell'IdP e questo ha portato a notevoli workload nella migrazione di tali identificatori nei casi in cui l'IdP aggiorna l'entityID e vuole mantenere gli identificatori esistenti. Al suo posto può essere usato '''<nowiki>urn:oasis:names:tc:SAML:attribute:pariwise-id</nowiki>'''
  
 
Gli identificatori esistenti hanno bisogno di essere trattati come case-sensitive ma è emerso che molte, se non la maggior parte, delle applicazioni hanno una predisposizione a gestire gli identificatori senza distinzione tra maiuscole e minuscole. Ad esempio la definizione SAML Persistent NameID richiede esplicitamente una gestione con distinzione tra maiuscole e minuscole, rendendone impossibile l'utilizzo sicuro con tali applicazioni senza ricorrere a ulteriori livelli di profilazione.
 
Gli identificatori esistenti hanno bisogno di essere trattati come case-sensitive ma è emerso che molte, se non la maggior parte, delle applicazioni hanno una predisposizione a gestire gli identificatori senza distinzione tra maiuscole e minuscole. Ad esempio la definizione SAML Persistent NameID richiede esplicitamente una gestione con distinzione tra maiuscole e minuscole, rendendone impossibile l'utilizzo sicuro con tali applicazioni senza ricorrere a ulteriori livelli di profilazione.

Versione delle 13:53, 8 nov 2023

Subject Identifiers nella Federazione IDEM

Dal 2019 con la pubblicazione del documento [SAML-SubjectID-v1.0] "SAML V2.0 Subject Identifier Attributes Profile Version 1.0" sono stati standardizzati due nuovi attributi SAML per l'identificazione dei soggetti di sicurezza, con lo scopo di risolvere molti dei problemi legati ai precedenti Subject Identifier.

I nuovi standard sono:

  • urn:oasis:names:tc:SAML:attribute:subject-id
  • urn:oasis:names:tc:SAML:attribute:pairwise-id

Quelli che finora sono stati impiegati nella nostra Federazione sono i seguenti (provenienti dallo schema eduPerson):

  • eduPersonTargetedID (attributo deprecato normalmente valorizzato con urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:nameid-format:persistent)
  • eduPersonPrincipalName
  • eduPersonUniqueID

Oltre all'impiego di attributi è in uso nella nostra Federazione il rilascio dei Name Identifiers nel subject dell'asserzione SAML:

  • urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:nameid-format:persistent
  • urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:nameid-format:transient

L'impiego di Email Address come identificatore è vietato nella nostra Federazione (https://spaces.at.internet2.edu/display/federation/why-is-email-not-an-appropriate-user-identifier).

Definizione di SAML Subject-ID

Si tratta di un identificatore omnidirezionale di lunga durata, non riassegnabile, opaco, non-targeted adatto all'uso come chiave esterna univoca a livello globale. Il suo valore per un determinato soggetto è indipendente dal relying party a cui viene rilasciato.

(https://wiki.oasis-open.org/security/SAMLSubjectIDAttr)

L'attributo è destinato a sostituire identificatori legacy come eduPersonUniqueID e eduPersonPrincipalName

Sintassi

Il valore è costituito da due sottostringhe (denominate “unique ID” e “scope”) separate da un simbolo @ (ASCII 64) come delimitatore in linea.

L'ID univoco è composto da 1 a 127 caratteri ASCII, ciascuno dei quali può essere un carattere ASCII alfanumerico, un segno di uguale (ASCII 61) o un trattino (ASCII 45). Il primo carattere DEVE essere alfanumerico.

Lo scope è composto da 1 a 127 caratteri ASCII, ciascuno dei quali può essere un carattere ASCII alfanumerico, un trattino (ASCII 45) o un punto (ASCII 46). Il primo carattere DEVE essere alfanumerico.

La grammatica ABNF [ RFC2234 ] è quindi:

<value> = <uniqueID> "@" <scope>
<uniqueID> = (ALPHA / DIGIT) 0*126(ALPHA / DIGIT / "=" / "-")
<scope> = (ALPHA / DIGIT) 0*126(ALPHA / DIGIT / "-" / ".")

Strategie per la scelta dell'attributo sorgente

E' assolutamente necessario riflettere sulla scelta dell'attributo sorgente per la generazione dei nuovi identificatori.

Ecco alcune raccomandazioni:

  • non usare identificatori dipendenti dal database o dalla directory utenti come entryCSN (in OpenLDAP), ObjectGUID (Active Directory) e ObjectSid.
  • non utilizzare attributi come il codice fiscale (in quanto non opachi)
  • prestare attenzione all'uso di uid, sAMAccountName, userPrincipalName in particolare se questi rivelano l'identità dell'utente (in tal caso è necessario applicare una funzione per offuscare il dato, vedere esempio nel codice dell'attributo "SubjectHash" proposto più sotto).
  • attributi che già presentano le caratteristiche di

Definizione di SAML Pairwise-ID

A scoped, opaque, not reassignable, targeted pseudonym for a subject (person) – consultare Name Identifiers per chiarimenti sulla terminologia.

(https://wiki.oasis-open.org/security/SAMLSubjectIDAttr)
L'attributo è destinato a sostituire identificatori legacy come eduPersonTargetedID e SAML 2.0 persistent NameID.

Approfondimento: Perché è necessario adottare i nuovi Subject Identifiers?

Esiste un consenso generale da parte della maggior parte dei professionisti dell'identità federata su alcuni requisiti comuni:

·         Gli identificatori dovrebbero essere il più stabili possibile e dovrebbero avere un rischio minimo o nullo di riassegnazione a soggetti diversi.

·         Gli identificatori opachi (cioè, superficialmente casuali) sono intrinsecamente più stabili degli identificatori basati sul nome o degli indirizzi e-mail in molte organizzazioni.

·         Gli identificatori dovrebbero essere compatti e semplici da maneggiare e manipolare.

·         La capacità di esprimere chiaramente la portata dell'unicità di un identificatore e di applicare una politica che stabilisca quali parti assertive siano autorizzate a rilasciare un identificatore è cruciale per i sistemi federati e la mancanza di tale politica ha portato a violazioni ampiamente pubblicizzate.

Molti sono i problemi legati agli identificatori finora in uso.

  • ePPN è stato utilizzato nei casi di identificazione cross-platform ma soffre del problema della riassegnabilità e della non opacità (permette di risalire all'identità dell'utente). Al suo posto può essere usato urn:oasis:names:tc:SAML:attribute:subject-id
  • SAML Persistent NameID viene composto come terna che include il valore di EntityID dell'IdP e questo ha portato a notevoli workload nella migrazione di tali identificatori nei casi in cui l'IdP aggiorna l'entityID e vuole mantenere gli identificatori esistenti. Al suo posto può essere usato urn:oasis:names:tc:SAML:attribute:pariwise-id

Gli identificatori esistenti hanno bisogno di essere trattati come case-sensitive ma è emerso che molte, se non la maggior parte, delle applicazioni hanno una predisposizione a gestire gli identificatori senza distinzione tra maiuscole e minuscole. Ad esempio la definizione SAML Persistent NameID richiede esplicitamente una gestione con distinzione tra maiuscole e minuscole, rendendone impossibile l'utilizzo sicuro con tali applicazioni senza ricorrere a ulteriori livelli di profilazione.

In ultimo, prima di questa nuova specifica, non era possibile per un Service Provider segnalare la richiesta di almeno uno degli indentificatori presenti nei <md:RequestedAttribute> dei metadata (ad esempio eduPersonPrincipalName OR eduPersonTargetedID). Era solo possibile indicare se l'attributo ha parametro "isRequested=true" o "isRequested=false". Al contrario la richiesta dei nuovi identificatori non è più espressa tramite <md:RequestedAttribute> ma tramite la dichiarazione una specifica Entity Attribute che prevede tra l'altro anche la possibilità di indicare l'opzione "any" (uno qualsiasi).

Come segnalare la richiesta di tali attributi da parte di un SP

I Service Provider segnalano la richiesta di ricevere "Subject Id" o "Pairwise Id" attraverso la dichiarazione nei metadata di uno specifico Entity Attribute.

I valori possibili per l'Entity Attribute sono subject-id, pairwise-id, any und none. Nel caso sia specificato any allora l'Identity Provider dovrebbe rilasciare pairwise-id.

Tale dichiarazione avviene esclusivamente modificando i metadata del SP via IDEM Registry (https://registry.idem.garr.it/rr3) tramite il percorso Edit Provider -> Entity Attributes e selezionando quello opportuno tra gli Entity Attribute:

  • SAML Profiles subject-id:req - subject-it
  • SAML Profiles subject-id:req - pairwise-id
  • SAML Profiles subject-id:req - any
  • SAML Profiles subject-id:req - none

Configurazione per supportare i nuovi standard in Shibboleth Idp e Sp

Identity Provider (>=4.0.0)

Per abilitare il supporto ed il rilascio di subject-id e pairwise-id è necessario:

  1. Modificare attribute-resolver.xml
  2. Modificare, se necessario, attribute-filter.xml (la versione di default già contiene le regole di rilascio opportune)
  3. Modificare, se necessario, services.xml

Attribute Resolver

Nel file "attribute-resolver.xml" si deve aggiungere la definizione dei 2 nuovi attributi con:

<!-- Schema: SAML Subject ID attributes -->
 
<AttributeDefinition id="samlPairwiseID" xsi:type="Scoped" scope="%{idp.scope}">
    <InputDataConnector ref="computed" attributeNames="computedId" />
</AttributeDefinition>

<DataConnector id="computed" xsi:type="ComputedId"
    generatedAttributeID="computedId"
    salt="%{idp.persistentId.salt}"
    algorithm="%{idp.persistentId.algorithm:SHA}"
    encoding="%{idp.persistentId.encoding:BASE32}">

        <InputDataConnector ref="myLDAP" attributeNames="%{idp.persistentId.sourceAttribute}" />

</DataConnector>


<!-- subjectHash è di tipo "scripted" e prende in ingresso "idp.persistentId.sourceAttribute" -->
<!-- "idp.persistentId.sourceAttribute" subisce la funzione "salted hash" -->
<!-- subjectHash così generato viene usato in seguito come parte sinistra di "samlSubjectID" -->

<AttributeDefinition id="subjectHash" xsi:type="ScriptedAttribute" dependencyOnly="true">
    <InputDataConnector ref="myLDAP" attributeNames="%{idp.persistentId.sourceAttribute}" />
    <Script><![CDATA[
      var digestUtils = Java.type("org.apache.commons.codec.digest.DigestUtils");
      var saltedHash  = digestUtils.sha256Hex(%{idp.persistentId.sourceAttribute}.getValues().get(0) + "%{idp.persistentId.salt}");
      subjectHash.addValue(saltedHash);
    ]]></Script>
</AttributeDefinition>
 
<AttributeDefinition id="samlSubjectID" xsi:type="Scoped" scope="%{idp.scope}">
    <InputAttributeDefinition ref="subjectHash" />
</AttributeDefinition>

Attribute Filter

Nel file "attribute-filter.xml", all'interno dell'elemento <AttributeFilterPolicyGroup> deve essere presente la seguente regola:

    <!--
    Example rule for honoring Subject ID requirement tag in metadata.
    The example supplies pairwise-id if subject-id isn't explicitly required.
    -->
    <AttributeFilterPolicy id="subject-identifiers">
        <PolicyRequirementRule xsi:type="ANY" />

        <AttributeRule attributeID="samlPairwiseID">
            <PermitValueRule xsi:type="OR">
                <Rule xsi:type="EntityAttributeExactMatch"
                    attributeName="urn:oasis:names:tc:SAML:profiles:subject-id:req"
                    attributeNameFormat="urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:attrname-format:uri"
                    attributeValue="pairwise-id" />
                <Rule xsi:type="EntityAttributeExactMatch"
                    attributeName="urn:oasis:names:tc:SAML:profiles:subject-id:req"
                    attributeNameFormat="urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:attrname-format:uri"
                    attributeValue="any" />
            </PermitValueRule>
        </AttributeRule>

        <AttributeRule attributeID="samlSubjectID">
            <PermitValueRule xsi:type="EntityAttributeExactMatch"
                attributeName="urn:oasis:names:tc:SAML:profiles:subject-id:req"
                attributeNameFormat="urn:oasis:names:tc:SAML:2.0:attrname-format:uri"
                attributeValue="subject-id" />
        </AttributeRule>
    </AttributeFilterPolicy>

Services

Nel file services.xml va abilitato l'attribute-filter.xml contenente le regole per il rilascio di subject-id e pairwise-id

<util:list id ="shibboleth.AttributeFilterResources">
   <value>%{idp.home}/conf/attribute-filter.xml</value>
   <ref bean="IdemAttributeFilterFull"/>
</util:list>

Service Provider (>=3.0.0)

Per abilitare il supporto ed l'utilizzo di subject-id e pairwise-id è necessario:

  1. Modificare, se necessario, attribute-policy.xml
  2. Modificare attribute-map.xml
  3. Abilitare la richiesta su IDEM Entity Registry

Attribute Policy

Per richiedere il subject-id e pairwise-id per il proprio SP nel formato corretto:

<AttributeRule attributeID="subject-id">
   <PermitValueRuleReference ref="ScopingRules"/>
</AttributeRule>

<AttributeRule attributeID="pairwise-id">
   <PermitValueRuleReference ref="ScopingRules"/>
</AttributeRule>

Attribute Map

<!-- New standard identifier attributes for SAML. -->

<Attribute name="urn:oasis:names:tc:SAML:attribute:subject-id" id="subject-id">
   <AttributeDecoder xsi:type="ScopedAttributeDecoder" caseSensitive="false"/>
</Attribute>
  
<Attribute name="urn:oasis:names:tc:SAML:attribute:pairwise-id" id="pairwise-id">
   <AttributeDecoder xsi:type="ScopedAttributeDecoder" caseSensitive="false"/>
</Attribute>

Segnalare la richiesta di un Subject-ID via IDEM Entity Registry

Configurare il valore del Subject-ID richiesto dalla scheda EntityAttribute di IDEM Entity Registry tenendo in considerazione che selezionando "Any" si riceverà prevalentemente il valore di pairwise-id in quanto più safe di subject-id.

Configurazione per per supportare i nuovi standard in SimpleSAMLphp Idp e Sp

Il supporto ufficiale alla generazione e al rilascio di subject-id e pairwise-id in SimpleSAMLphp arriva ufficialmente dalla v2.0.0.

Nella nuova versione di SimpleSAMLphp sono stati sviluppati 2 nuovi moduli per il loro supporto:

Identity Provider (>=2.0.0)

Gli Identity Provider che sono stati configurati secondo i nostri idem-tutorials per la v2.x sono già in grado di rilasciare subject-id e pairwise-id.

idem-attribute-filter.php da testare: https://gitlab.dir.garr.it/-/snippets/7

Service Provider

TBD